Illusioni

Il silenzio crea illusioni

di paure non definite,

mai furono migliori le occasioni

di risvegliare forze assopite.

Rivolgi a qualcuno la speranza

di avere un giorno accantonato,

il timore della solitudine ha la sembianza

di un amico che nulla ti ha mai dato.

Ma scegli per strada un profumo

o degli occhi che sembran profondi

e seguili finché avrai scoperto

che le vostre anime sono un tutt’uno

e che vale la pena, se non ti nascondi

mostrare che dentro hai qualcosa di incerto.

Segui un profumo

Il silenzio crea illusioni
di paure non definite
mai furono migliori le occasioni
di risvegliare forze assopite

Rivolgi a qualcuno la speranza
di avere un giorno accantonato
il timore della solitudine ha la sembianza
di un amico che nulla ti ha mai dato

Ma scegli per strada un profumo
o degli occhi che sembran profondi
e seguili finché avrai scoperto

che le vostre anime sono un tutt’uno
e che vale la pena se non ti nascondi
mostrare che dentro hai qualcosa di incerto.

Definizione di donna

Donna è il concetto più complicato che l’uomo possa tentare di definire, invano. Perché nel momento in cui il pensiero del sesso opposto compare nei meandri della mente maschile, scompare ogni traccia di collegamento logico, l’uomo diviene pura irrazionalità. L’impulso primitivo di ridurre la donna ad un semplice desiderio fisico, è purtroppo sfuggente, perché la sfida personale di riuscire a comprendere appieno l’essere donna prende il sopravvento. Perciò il mio tentativo diventa fallace, al solo pensiero la vista si annebbia della profondità che gli occhi femminili mostrano, alla voglia sfrenata di scrutare l’abisso frastagliato di un’anima che debole, necessita della mia protezione, si oppone l’insignificante potere, l’evidente sconfitta delle mie emozioni plasmate dalla volontà di una donna.
Possedere questo insieme di passione, ardente bellezza, distesa infinita di semplicità, assurda, magnifica tentazione di totale impotenza, è l’impresa utopica che è stata affidata all’uomo.
Possedere una donna permette di godere dalla vita per lo scopo che la Natura ci ha concesso.
Possedere è la soglia irraggiungibile alla quale vicinanza infinitesimale si può arrivare unicamente permettendo alla donna di conquistarti.
Possedere significa essere posseduto da quello sguardo che ti ammazza perché troppo intrigante, da quei movimenti che la ragione non riesce lontanamente a spiegare, da quell’essere donna a cui la mente non potrà dare una definizione perché è un concetto complicato in modo imponente, proprio per la sua disarmante semplicità.

Ti Amo

Corro nella sabbia bagnata
bambino danzante
incido una scritta
eterne parole i granelli volati
gioiosa fortuna
una grafia ballerina rincorre se stessa.
Davanti una lacrima
felice d’amore amata
la regge una donna sorretta dal vento
mi porta contratta, una nuova aria
d’amore amata felice
suono che mi scoppia nel petto.
Si gira il sorriso
la guardo ammaliato
altro non vedo che i suoi marchi fatati
gli occhi di Luna
un chiarore biancastro mi entra nei pensieri.
Davanti mi sta Lei
amata felice d’amore
con fare stupendo si china a baciarmi
ha letto l’effimero, segno del cuore
ti amo.

Notte

Notte imponente sul petto m’imprime,
ch’ill grave so’-spiro è un bel sì pianto,
dolce lamento d’amore soppianto,
paura non po’-tendo me non far rime.

Fermato e sto’-nato in stanza, esprime
suono in silenzi non soavi di canto,
mai grande piu’-mato son io del vanto,
di voler te non lontana e le prime

rossure in tuo viso ancora ricordo,
nel dirmi ti amo,
con sempre strette e avvinghiate le mani.

A stare distanti il mondo vien sordo,
presto torniamo,
vicini. Dell’esser assai lontani

siam sempre stanchi,
amore manchi.

Guardami Ancora

Guardami, ti chiedo impaziente, forse
starti davanti mette te in difesa
della voglia che di avermi nascosta
tieni negli occhi gravi di paura.
Guardami, stolto infierisco con mani
lievi sulle tue gambe ferme ansanti
esser debole son certo, ma così
te rovino e non so lasciarti andare.
Guardami, con te cadere intendo, no
altro che possederti nolo fare
ti sfioro il viso, tocchi le mie labbra
con le mani di sogni conduttrici.
Guardami ancora bisogno vitale
guardami ancora mia unica Luna.

Guardami

Guardami, stavo in fronte
a lei che me chiedeva
con labbra quasi pronte
ad un bacio che dar non si poteva.
Guardami, sordo fiato
addosso a lei scivola
lo lancio affaticato
nella notte che grida a me: salvala!
Guardami, più vicina
adesso il viso sfioro
una domanda che non le si inchina.
Guardami, più sonoro
urlo a te mia regina
perché a me gli occhi tuoi son nero oro.

Ti Cerco

È una bolla fantastica, l’aria che passa dentro non sa di chiuso, tira un vento sempre nuovo, sconvolge ogni più piccolo tentativo di razionalità che la nostra mente applica. Passano le canzoni, provocano pensieri magnifici, ma è imparagonabile all’effetto del tuo respiro lento, vedo il tuo ventre che si alza e si abbassa con ritmo irregolare. Le tue mani sono così vicine che la voglia di provare quei brividi, ancora, è l’unico modo che ho per essere, sentirmi me stesso. Non trovo una via di mezzo, è più forte di me, è l’unico modo che ho per rivolgerti, posare, lo sguardo, i miei occhi su di te. È pesante, è odiosa, mi rende quasi fragile la bellezza che vedo. Tu chiudi gli occhi, ma questo disarma ancora di più tutto ciò che sono. Sei indifesa, raggomitolata con le cuffiette che cerchi il tuo mondo, e tutto ciò esalta la profondità che le tue palpebre nascondono. Ti nascondi, ti cerco, ti chiudi in te stessa, tolgo qualsiasi corazza che ostento al mondo.

Ad …

Il suo collo liscio avvolto, di seta
i capelli, come un baco carnoso
son cornice di natura inconsueta
alle labbra, veleno pernicioso.
Gli occhi pareti d’un abisso neri
sprofondate già le menti contrarie
sorreggon morbide le guance, fieri
colline dalle gambe statuarie.
Salgono sinuosi i fianchi leggiadri
stanchi di sostenere han la decenza
docile bellezza al mondo son ladri.
Mani calde il colore è una carenza
bianche donano come gli alti quadri
la passione con fragile potenza.

Passione

Gelato pavimento su cui siedo
mai non mi ha concesso il caldo conforto
il luogo a cui me stesso appartiene.
Scelto perchè la luna non concede
di essere vista, mi devo voltare.
Unica la compassione provata
amore emozione non sottometto.
Coro di melodie incise dentro me
incorniciano il luogo che ho creato io.
Chiedi che questo sia il canto ultimo,
fredda ragione acconsente a bloccare
impeto, son miei giovani dolori
monumentale follia, un atto
sembra perfetto lasciare parole
sul baratro sono come il cappello
non romantico il mio eroismo fatuo.
Mi trovo nei miei gesti di pazzia
scusa se entrano negli occhi uno ad uno
grazie per non avermeli rubati
non posso smettere questa ricerca
verso gli occhi che mi fanno voltare.

È Bellezza

Vuote le braccia, pelle
manca, il bianco candido
ha riempito i miei occhi.
È bellezza malvagia.
Scuri e profondi pezzi
di te, i capelli son
vene tra le mie mani.
Splende la tua pelle ora
abbaglia in fianco a me.
Mi chiudo le palpebre
ho trattenuto il fiato
addosso il tuo profumo.
Dormi e capisci tutto
ogni tono, passione
la distanza un obbligo
distrugge ciò che manca.
Prego il tuo pensiero, ma
è questa bellezza.

Sai, sai

La tua carne mi passa ogni brivido
assaporo provocato il pensiero
insinua movimenti il tuo ricordo.
Sai, sai che questo non è nulla ancora
miei sono i passi non distanti da te
mie pulsazioni prepotenti dentro.
Sono giunto a vivere di emozioni
niente mi hai lasciato, tutto mi hai preso
non ti basta quanto ho voluto darti.
Ti voglio ma non devo fare nulla
non trovarmi lì per averti addosso
malinconia, voce che non sento.
Solo un’idea, scossa dalle dita
cercano le mani di accarezzare
qualcosa, ma non si trova il mio braccio.
Queste parole le hai sapute prima
partecipe voglio rendere il mondo,
sono di fuoco le tue labbra, morse.

Tremo

Illumina troppo il cielo la piazza
passo dietro, il cuore che batte
sei qui, fantastico cielo velato.
La spalla si appoggia, la porta chiude
folle desio di uscire e correre
eterno abbraccio, solo un’immagine.
Chiusi son gli occhi, il corpo tremante
ultimi i passi, struggente ricerca
finestra orrenda la distingue il cielo
è come la Luna il vuoto intorno.
Sono morto, il cuore non batte più
è provato il corpo par mutilato
non si sente il mio respiro fermo.
È finito il mio disarmo provato
non si supera questa debolezza
giunta al culmine la mia fragilità.
Saluto i vicoli per me leggeri,
le mie membra nulla gambe tremanti.

Mia Bellezza

Il peso di una lacrima che fredda
scende tra le cicatrici che gelo
ha provocato con gocce, tormenti.
Riemerge leggero dai solchi il velo
che la notte ha affidato alla Luna,
carica adesso di pianti dolenti
è vigliacco ora il cielo, La esalta.
Sfuma il silenzio che nel suo colore
cupo avvolgeva e custodiva i drammi,
denso diviene l’urlo, solitaria
lo lanci provata custode mia.
Dannato l’opaco colore mostra
il disio che tanto mi affligge,
odiato questo tuo tono d’amore.
Il bianco è evidente, frastagliato
contorno che inganna la mente,
lontano è quel gelo, fredda certezza,
come me, cielo perde fermezza
amore lo scalda, Mia Bellezza.